Questo post avrei dovuto scriverlo prima, visto che la panificazione domestica sta spopolando in tutte le case!!
⚠️Fate molta attenzione a dove lasciate lievitare l’impasto perché, se ingerito, può provocare dei gravi problemi ai nostri cani ⚠️
Ecco cosa accade dopo l’ingestione dell’impasto 🥖🍕:
1. il caldo umido all’interno dello stomaco stimola la lievitazione 🔜 aumento di volume del l’impasto e conseguente DILATAZIONE GASTRICA 🆘
2. la lievitazione produce anche ETANOLO e quindi una grave INTOSSICAZIONE che porta all’insorgenza di sintomi neurologici e metabolici (fino al coma etilico!) 🆘
Perciò non lasciate MAI incustodito e a portata dei vostri animali l’impasto del pane (o della pizza), e se malauguratamente venisse ingerito, andate subito dal veterinario per gestire al meglio l’urgenza.
Tra le incredibili abilità che possiedono i gatti, queste sono solo alcune: l’agilità, l’equilibrio, una buona vista anche in condizioni di scarsa luminosità, un udito capace di captare alte frequenze e persino la capacità di “assaggiare gli odori”.
Questi splendidi animali domestici non smettono di sorprenderci e più li conosciamo, più impariamo ad amarli e a rispettarli.
Ecco a voi alcune incredibili abilità dei gatti
1. Grande agilità
La struttura ossea del gatto conferisce all’animale flessibilità ed elasticità, mentre la sua possente muscolatura gli permette di essere abilissimo nei salti.
Lo scheletro dei gatti possiede, in generale, duecentoquaranta ossa, trentaquattro in più rispetto agli umani. I dischi presenti tra le vertebre, inoltre, sono più spessi di quelli degli uomini.
Questi animali, saltando, possono coprire una distanza pari a cinque o sei volte la lunghezza del proprio corpo e, grazie ai cuscinetti presenti sotto le zampe, possono muoversi in modo totalmente silenzioso.
Senza contare che tutti questi movimenti vengono realizzati con la massima eleganza e precisione.
2. Equilibrio eccezionale
Nella parte interna delle orecchie dei gatti ci sono dei piccoli canali pieni di liquido, ricoperti di una sottile peluria, che permette di controllare l’equilibrio, agendo in sincronia con le informazioni che arrivano attraverso la vista e con la loro possente muscolatura.
3. Vista nella semi oscurità
Anche se il fatto che i gatti possiedano il dono di vedere nel buio più totale sia un mito, è pur vero che hanno una vista molto sviluppata.
Uomini e gatti presentano lo stesso numero di cellule visive, ma distribuite in modo diverso. Nell’occhio del gatto predominano quelle che sono in grado di captare più luce e sono meno sensibili ai colori.
per questa ragione, in situazione di penombra o semi oscurità, i gatti vedono da sei a otto volte meglio delle persone: il bisogno di cacciare di notte è ciò che ha determinato l’adattamento dell’apparato visivo dei felini.
Qui di seguito vi presentiamo altre caratteristiche della vista dei gatti:
Il loro campo visivo è di duecento gradi, mentre negli uomini si limita a centottanta.
La visione periferica è di trenta gradi per ogni lato, mentre per gli uomini è solo di venti.
Non sono in gradi di mettere a fuoco ciò che si trova a meno di trenta centimetri da loro: per questa ragione sono muniti di baffi.
4. Un paio di baffi come sensori
Mediante i baffi e anche i peli che si trovano al di sopra degli occhi e sotto il mento e che funzionano come dei sensori, i gatti sono in grado di captare persino il più piccolo dei movimenti e individuare gli oggetti che si trovano vicino a loro.
Questi baffi contengono un’infinità di nervi e consentono di spostarsi di notte senza nessun problema e di muoversi in spazi ridotti.
5. Eccellente olfatto
I gatti sono anche muniti di un maggior numero di cellule olfattive rispetto agli uomini, oltre al fatto che annusano tutto ciò che li circonda.
Il loro eccellente olfatto gli permette di individuare senza problemi quanto segue:
Il gusto dei gatti è un senso molto speciale: è per questo motivo che risulta così difficile cercare di dargli una medicina camuffata con il cibo.
Questi animali sono anche provvisti di un organo in più rispetto agli uomini: conosciuto come organo vomeronasaleo organo del Jacobson, situato tanto nella parte inferiore sia in quella superiore della bocca, che permette ai gatti di “assaggiare gli odori”.
7. Captare ultrasuoni
L’udito dei gatti è sensibile alle alte frequenze: sono in grado di captare ultrasuoni di oltre 50 000 Hz, mentre gli uomini possono captare frequenze solo fino a 20 000 Hz.
8. Una lingua come spazzola
La lingua dei gatti è ruvida e funziona come una piccola spazzola capace di eliminare tutte le particelle presenti nel loro pelo.
In questo modo, con l’aiuto della saliva, la lingua dei gatti è in grado di mantenere il loro pelo sempre pulito, nonostante si tratti di animali poco amici dell’acqua.
9. Orecchie mobili
I gatti sono in grado di girare le orecchie nella direzione da cui provengono i suoni: è così che riescono ad individuare con gran facilità la loro preda.
10. Empatia con il proprio padrone
Tra le incredibili abilità dei gatti troviamo anche la capacità di captare gli stati d’animo del proprio padrone.
Allegria, tristezza, nervosismo, depressione: non c’è nulla che possa sfuggire alla sensibilità di queste meravigliose creature.
È per questo che di solito diventano compagni inseparabili in situazioni di malattia o convalescenza di qualche membro della famiglia.
In questa stagione si può incontrare un insetto che rappresenta un pericolo mortale per i cani, la processionaria. Ecco come provare ad evitarla.
Cosa sono le processionarie
Con l’arrivo della primavera ci sono buone probabilità di incontrare la processionaria (Thaumetopoea pityocampa). Sono bruchi buffi e in apparenza innocui che prendono il nome dall’abitudine peculiare di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione”.
Processionarie del pino, questi insetti hanno l’abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione” (Thaumetopoea pityocampa / Traumatocampa pityocampa) (Photo by: Arterra/UIG via Getty Images)
Adulti inoffensivi, bruchi terribili
Questi animali, insetti dell’ordine dei lepidotteri, da adulti si trasformano in inoffensive falene, ma nello stadio larvale possono essere pericolosi per gli esseri umani e addirittura letali per gli animali, soprattutto per i cani che hanno l’abitudine di annusare il terreno e di addentare qualsiasi cosa si muove.
I peli della processionaria sono il pericolo
Il pericolo è rappresentato dai peli urticanti che ricoprono il corpo della processionaria, questi peli vengono rilasciati nell’aria quando il bruco è in pericolo e la loro forma uncinata gli permette di agganciarsi alla vittima provocando reazioni cutanee, alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie.
Dove nidificano le processionarie
Le processionarie nidificano soprattutto su pini e querce e sono estremamente dannose anche per le piante che le “ospitano”. Il periodo di maggior rischio di contatto con le processionarie inizia a marzo, fase in cui solitamente le larve abbandonano i nidi, e dura almeno fino alla fine di aprile.
Nido di processionaria del pino. Ogni femmina di processionaria produce un “ammasso” di uova che viene fissato ad un ago dell’albero ospitante (Photo by Forster/ullstein bild via Getty Images)
Effetti della processionaria sul cane, i sintomi
Se il vostro cane dovesse “assaggiare” una processionaria ve ne accorgereste presto, i sintomi sono infatti piuttosto immediati. Il primo è l’improvvisa e intensa salivazione, a cui fa spesso seguito il vomito, dopodiché la lingua si ingrossa notevolmente e inizia il processo di necrosi della parte che è venuta a contatto con il bruco, con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Il cane inoltre mostra evidenti segni di debolezza, rifiuta il cibo e potrebbe avere sintomi febbrili.
Le conseguenze della processionaria
Le conseguenze potrebbero essere fatali per l’animale, specie se il contatto è stato prolungato, è pertanto necessario agire con la massima tempestività. È chiaramente importante portare il prima possibile il cane dal veterinario, c’è però un’operazione di primo soccorso che può rivelarsi molto utile.
Cosa fare se il cane lecca una processionaria
È necessario rimuovere rapidamente i peli residui lavando la bocca del cane con un abbondante soluzione di acqua e bicarbonato (si consiglia di indossare guanti di lattice per evitare di toccare a propria volta i peli urticanti).
I peli urticanti del bruco della processionaria, entrando in contatto con la lingua, causano una distruzione del tessuto cellulare e in casi gravi può comportare la perdita di porzioni di lingua (Photo by Leon Neal/Getty Images)
Stare lontani dai luoghi delle processionarie
In questa stagione dunque, per quanto possibile, è consigliabile stare alla larga da pini e querce durante le passeggiate, tenendo a mente che la processionaria colpisce soprattutto alberi giovani. Se si lascia il cane libero in un parco, senza controllarlo costantemente, un’altra forma di prevenzione (per quanto sgradita al tuo animale) è di fargli indossare la museruola.
Nido di processionaria: disinfestazione obbligatoria
La disinfestazione dei bruchi di processionaria in Italia è obbligatoria dal 2008, con l’entrata in vigore di un decreto ministeriale che stabilisce che “la lotta contro la processionaria del pino è obbligatoria nelle aree in cui le strutture regionali individuate per le finalità di cui al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214, competenti per territorio, hanno stabilito che la presenza dell’insetto minacci seriamente la salute delle persone o degli animali o la sopravvivenza del popolamento arboreo”. Deputati alla rimozione dei nidi di processionaria sono il Corpo forestale o professionisti della disinfestazione. Se la pianta infestata è in una proprietà privata la spesa della disinfestazione è a carico del proprietario del terreno.
Gli effetti sull’uomo della processionaria
I bruchi di processionaria costituiscono un pericolo anche per gli esseri umani, i loro peli urticanti possono facilmente disperdersi anche nell’aria. Se i peli vengono a contatto con la pelle possono scatenare reazioni epidermiche e reazioni allergiche, mentre in caso di inalazione possono causare reazioni infiammatorie locali, particolarmente pericolose per i soggetti più sensibili. In caso di contatto si consiglia di lavare abbondantemente le zone interessate per rimuovere i peli e consultare un medico
Metodi di disinfestazione
Esistono diverse tecniche per debellare i bruchi di processionaria, dalla lotta meccanica all’utilizzo di insetticidi biologici.
Lotta meccanica
Consiste nella rimozione manuale dei nidi di processionaria, tagliando le estremità della pianta infestate. Questo procedimento viene abitualmente svolto durante l’inverno, prima che le larve siano uscite dal nido. Si tratta di una tecnica efficace ma che richiede molto tempo, è pertanto consigliata se la superficie da disinfestare è limitata.
Bruchi di processionaria che scendono da una albero dopo essere usciti dal nido (Photo by: Auscape/UIG via Getty Images)
Lotta microbiologica
Questo metodo è molto utilizzato e prevede l’utilizzo di un insetticida biologico a base di Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk). Questo insetticida, innocuo per persone e cani, agisce rapidamente, bloccando l’attività trofica delle larve. L’insetticida può essere diffuso con per via aerea o tramite un atomizzatore.
Trappole ai feromoni
Le trappole ai feromoni “simulano” le sostanze rilasciate dalla femmina di falena di processionaria per attirare il maschio durante il periodo dell’accoppiamento. Così facendo si riduce la possibilità di incontro e di procreazione tra maschi e femmine. Il periodo migliore per posizionare queste trappole è il mese di giugno.
Le allergie sono delle reazioni del sistema immunitario nei confronti di un qualcosa che entra a contatto con l’organismo e che non viene riconosciuto come self, proprio; sono sempre più diffuse, e anche i nostri animali ne possono essere colpiti.
Gli agenti esterni che possono fungere da allergeni sono numerosi e non causano reazioni a tutti i soggetti che ne entrano in contatto; anche la loro intensità può variare da animale ad animale. Tali “intrusi” possono essere sostanze presenti nell’aria, alimenti o ingredienti presenti in essi, essenze vegetali, anche erbe o piante particolari che toccano la cute o vengono ingerite, punture di insetti, pulci (spazi-verdi/naturanimali/1043-quali-rimedi-naturali-contro-le-fastidiose-pulci), metalli (anche alcune ciotole che vengono utilizzate), farmaci ecc. ecc.
Come sempre consiglio di portare il vostro amico a quattro zampe dal veterinario in modo che possa intervenire subito se la reazione è piuttosto forte (possibile anche uno shock anafilattico!), o comunque determinare in base alla vostra anamnesi e i sintomi quali possono essere le cause; solitamente vengono somministrati in primis cortisonici o antistaminici, in modo da alleviare quasi immediatamente i sintomi, e se il disturbo può essere duraturo la terapia può essere prescritta in modo da essere continuata a casa; altri accorgimenti vengono inoltre consigliati in base al tipo di allergia.
L’obesità è la condizione in cui il peso corporeo supera del 40% il peso forma ideale. Come le persone, gli animali diventano obesi se ingeriscono più calorie rispetto alle richieste dell’organismo. Le calorie in eccesso vengono convertite in grasso che si deposita nei tessuti. L’obesità è diventata negli ultimi anni un’importante e frequente condizione medica nelle persone; allo stesso modo, ne sono colpiti gli animali domestici che condividono il nostro stile di vita. I nostri pet non hanno più bisogno di cacciare per alimentarsi, ma trovano la ciotola piena di cibo nutriente senza fare alcuno sforzo. Vivono nelle nostre case confortevoli, a temperatura controllata e non devono cercare luoghi riparati per dormire. La maggior parte degli animali domestici ricevono una gran quantità di bocconcini e devono solo guardarci con occhi languidi per riceve altro cibo. Al contrario della maggior parte di noi, agli animali non interessa l’aspetto, perciò non hanno alcun desiderio di risolvere i problemi di peso con la dieta e l’esercizio. Spetta quindi a noi regolare il loro peso con un apposito programma alimentare e di esercizio fisico.
L’obesità non è un problema estetico, ma una condizione clinica che comporta importanti conseguenze negative sulla salute. Le conseguenze dell’obesità sono numerose.
1. Avversione a muoversi e fare attività fisica (più un animale è grasso, meno è attivo).
2. Maggior logorio e stress per le articolazioni e un aumento del rischio di osteoartrite (una condizione dolorosa e debilitante).
3. L’artrite induce l’animale a muoversi ancor meno, il che si traduce in un ulteriore ingrassamento.
4. L’obesità comporta una minor durata della vita per il rischio più elevato di contrarre numerosi problemi medici, come ad esempio:
5. Aumentano i rischi durante l’anestesia generale e gli interventi chirurgici. I tempi della durata degli interventi aumentano a causa della maggiore quantità di tessuto adiposo.
6. Sono interessati negativamente i sistemi cardiovascolare e respiratorio, con aumento dei rischi di ipertensione, intolleranza all’esercizio, affanno, collasso tracheale.
7. Il maggiore isolamento termico causato dal grasso provoca un aumento della temperatura corporea durante la stagione calda, con disagio e sofferenza per l’animale.
Alcuni animali sono maggiormente predisposti a diventare obesi e si deve controllare il loro peso attentamente fin dalla giovane età. Alcune razze, come Labrador, Cocker spaniel, Cane pastore Shetland, tendono facilmente all’obesità. Sono inoltre più a rischio i cani di razza pura rispetto ai meticci. Le cagne che vivono solo in appartamenti sono a rischio maggiore. Cuccioli in sovrappeso sono più propensi a diventare adulti obesi poiché non solo tendono a mangiare troppo, ma possiedono un numero più elevato di cellule di grasso. Mano a mano gli animali crescono e diventano meno propensi a giocare, tendono a ingrassare. Alcune condizioni ormonali (come l’ipotiroidismo) e alcuni farmaci (come i cortisonici) possano causare l’obesità.
Prevenzione dell’obesità
Gli animali predisposti all’obesità vanno pesati regolarmente fin da giovani. Si può pesare a casa il cucciolo almeno una volta al mese o portarlo dal veterinario perché sia pesato con maggiore precisione. Il peso corporeo di un animale adulto non dovrebbe variare nel tempo oltre il 5%. Gli animali sterilizzati hanno una maggiore possibilità di diventare obesi, in quanto richiedono il 15% in meno di calorie, e dovrebbero quindi ricevere una dieta con una lieve riduzione di calorie. Questo si può ottenere ricorrendo a una dieta specifica a ridotto contenuto calorico. I cani devono essere portati a passeggiare e fatti giocare ogni giorno.
La migliore prevenzione dell’obesità consiste nel controllare costantemente il peso del proprio animale ed evitare di dare eccessive leccornie o alimentarlo troppo.
Trattamento dell’obesità
Ci sono due tipi principali di trattamento: esercizio fisico e dieta.
Esercizio
Gli animali obesi devono iniziare lentamente e gradualmente gli esercizi fisici. È importante ricordare che negli animali obesi i sistemi cardiovascolare e respiratorio sono compromessi. Possono inoltre essere presenti problemi di artrosi, che causano dolori articolari: negli animali grassi le articolazioni sono maggiormente sollecitate e logorate perché sostengono un peso maggiore. Prima di iniziare un regime di esercizio fisico gli animali obesi vanno fatti visitare dal veterinario, in modo da stabilire il tipo di attività fisica che possono sostenere. Camminare, correre e giocare sono le più comuni forme di esercizio. Il nuoto è un esercizio eccellente per i cani obesi, perché l’acqua impedisce l’aumento eccessivo della temperatura dell’animale e il nuoto non sforza le articolazioni.
Dieta
Gli animali obesi hanno bisogno di una dieta molto bilanciata. I pasti fatti in casa e gli avanzi della tavola in genere contengono una quantità eccessiva di grassi e di sale. Anche i normali alimenti commerciali contengono livelli elevati di grassi, perché i grassi rendono il cibo più appetibile. Gli alimenti commerciali specifici per animali obesi contengono una maggior percentuale di fibra rispetto agli alimenti di mantenimento; in questo modo non è necessario ridurre drasticamente la quantità di cibo offerto, perché la loro densità calorica è inferiore.
Se invece si tenta di ottenere una perdita di peso riducendo la quantità di cibo, l’animale riceverà anche una ridotta quantità di proteine, vitamine e minerali. Questo può portare a carenze e a problemi di salute. Ridurre la quantità di cibo rallenta il metabolismo, poiché l’organismo tenta di «risparmiare» grasso, quindi non si verifica una perdita di peso, a meno che il metabolismo non sia stimolato e aumentato con l’esercizio fisico. Le diete per l’obesità sono diete specificatamente formulate per fornire all’animale una quantità adeguata di proteine, minerali e vitamine. Contengono l-carnitina, una sostanza utile per la perdita di peso, e una quantità maggiore di proteine di alta qualità, che favoriscono il mantenimento di massa muscolare, e maggiori quantità di minerali e vitamine per compensare le restrizioni caloriche. Il maggiore contenuto di fibra non fornisce calorie in quanto resta del sistema gastrointestinale e non viene digerito e assorbito.
Come favorire la perdita di peso nei cani
Per prima cosa è bene far fare una visita di controllo all’animale, per valutare se siano presenti patologie che possono favorire l’obesità, come ad esempio l’ipotiroidismo, e valutare le condizioni generali, ad esempio la presenza di artrosi. Il veterinario stabilisce qual è il peso ideale da raggiungere, e i tempi in cui raggiungerlo. Viene quindi suggerita una dieta ideale, le quantità di alimento da somministrare quotidianamente, e il tipo di esercizio fisico più indicato. Il peso va valutato periodicamente, per verificare che si stia ottenendo la perdita di peso ottimale.
Il programma dietetico va seguito con rigore, senza cedere alle richieste dell’animale e senza sgarrare con premi o aggiunte. Tutti i membri della famiglia devono essere coinvolti nel programma di dimagramento e agire in modo concorde, per evitare che la dieta venga “aggirata” con bocconcini fuori programma. Anche se può sembrare di comportarsi in modo crudele, portare un animale obeso al peso forma gli permetterà di vivere più sano e più a lungo. Una volta raggiunto il peso ideale, si imposta una dieta di mantenimento, per impedire che il nostro amico ingrassi nuovamente vanificando gli sforzi fatti.
Il pelo del vostro amico a quattro zampe è sia un fattore estetico che un chiaro indice dello stato di salute del vostro cane.
Quando vediamo un bel cane, solitamente l’attenzione si posa sul suo manto: un mantello che risulta setoso, morbido e lucido è sia un motivo d’orgoglio per i padroni che un obiettivo, per chi non riesce ad ottenere lo stesso risultato con il proprio fido.
Il pelo del cane: indice estetico e di salute
Il pelo del cane può manifestare diverse problematiche durante il corso della vita: quando sul mantello si presentano zone glabre, prurito, escoriazioni, è consigliabile consultare il veterinario, in quanto potrebbe essere un chiaro segnale di dermatiti, allergie, parassiti. In generale, il mantello può essere: secco, forforoso, grasso, e con problemi di perdita di pelo.
Il primo consiglio è quello di seguire un’attenta analisi dell’alimentazione perchè gli squilibri alimentari, il cambio repentino del cibo o l’aumento delle temperature hanno una grossa influenza sul benessere psicofisico del vostro cane. Una dieta equilibrata con crocchette per cani adatte alle singole esigenze di ogni razza, età e taglia, vi permetterà di prendervi cura del vostro amico pelosetto, ed il risultato sarà uno splendido mantello, indice di uno stato di buona salute.
Per quanto riguarda la cura del mantello con una routine di bellezza, la scelta sarà differente a seconda del vostro cane, che abbia il pelo lungo o corto e che sia perfettamente sano, privo di parassiti come pulci, zecche e forasacchi.
La percezione di morbidezza e setosità del mantello è data anche dalla tessitura del pelo in base alle varie tipologie, tipiche di ogni razza: infatti ogni razza ha una tessitura specifica, con una precisa funzione di protezione della cute del cane. La morbidezza e la lucentezza, in alcune razze potrebbe non essere presente come in altre perchè parte del tessuto genetico.
Consigli sulla routine di bellezza canina
È necessario prendersi cura del pelo del cane con un minimo di 4 bagni all’anno fino ad un massimo di un lavaggio al mese. È sconsigliato avere una cadenza più frequente, in quanto troppi lavaggi, potrebbero indebolire il film idrolipidico che protegge il cane dagli agenti esterni.
Il mantello deve essere spazzolato con rituali costanti, una spazzolatura decisa ma non violenta, mai in contropelo e non su pelo bagnato perchè più delicato. L’ideale è abituare il vostro cane sin da cucciolo alla questa routine settimanale, rendendola così una coccola e non un supplizio.
Nel caso che il vostro cane sia a pelo lungo, la spazzolatura risulterà più impegnativa perchè è necessario l’utilizzo di spazzole apposite in base alla natura del pelo e alle dimensioni del cane.
Per gli amici pelosi a pelo corto è consigliata ugualmente la spazzolatura, con diversi strumenti, come dei guanti gommati che aiutano l’esfoliazione del pelo vecchio e ne favoriscono la rigenerazione del nuovo.
Durante il lavaggio è importante usare prodotti detergenti per cani e non prodotti per uso umano perchè rispettano il Ph del cane che è differente dal nostro, in quanto i nostri saponi potrebbero causare irritazioni ed eritemi.
Nell’alimentazione del vostro amico peloso, è necessaria una particolare attenzione alla carenza di vitamina A ed E, omega 3 e fibre, integrandoli con crocchette per cani e alimentazione umida, a base di salmone, tonno. È importante proporre sempre molta acqua fresca, per favorire l’idratazione cutanea.
Infine, per chi ama i rimedi naturali, per lucidare il pelo, ottimo è l’aceto di mele: potete usarlo frizionando un panno bagnato di acqua e aceto di mele sul pelo del vostro cane; il pelo sarà disinfettato, risulterà più lucido e con un piacevolissimo profumo, pronto per una bella sfilata al parco dove sfoggiare il maestoso mantello!
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